Non rischiare che la fibrillazione atriale porti all’Ictus

Una normale frequenza cardiaca a riposo è di 60-100 battiti al minuto (rif. 1). I soggetti affetti da fibrillazione atriale presentano battiti irregolari e rapidi, che superano i 400 battiti al minuto (rif. 7). Con battiti troppo frequenti il sangue puó restare fermo nell’atrio del cuore dando vita a coagoli che possono poi essere cause di ictus. Questo fenomeno determina il 20%-30% degli ictus e ne aumenta il rischio di cinque volte. (rif. 2).

Sebbene sottoporsi a regolari controlli medici sia fondamentale, A volte non é possibile identificare la fibrillazione atriale perché non si manifesta costantemente. Molte persone non vengono mai diagnosticate perché il rischio di fibrillazione atriale aumenta con l'età e i suoi segnali sono spesso impercettibili o confusi con altre patologie. I sintomi da tenere d'occhio sono palpitazioni, dolore toracico, vertigini, un senso generale di affaticamentoe mancanza di respiro.

Ciò deriva dal fatto che le camere superiori del cuore non pompano efficacemente il sangue. il che può portare al ristagno del sangue e alla formazione di coaguli (rif. 5). Se si forma un coagulo, questo può attraversare il cuore, circolare altrove e potenzialmente impedire al sangue di fluire al cervello attraverso un'arteria cerebrale, provocando quindi un ictus.

É possibile che ipertensione e fibrillazione atriale co-esistano in una singola persona. Uno studio medico ha infatti rilevato Che la pressione alta aumentasse il rischio di fibrillazione atriale del 50% negli uomini e del 40% nelle donne (rif. 6). Inoltre la pressione alta arteriosa è risultata il quarto fattore di rischio dopo linsufficienza cardiaca, invecchiamento e malattia delle valvole cardiache.